Matthias Grunewald, Crocifissione, Museo di Unterlinden, Colmar
Matthias Grünewald nacque a Wurzburg nel 1476 circa, morì ad Halle nel 1528.
Fu un straordinario artista isolato, capace di inventare un suo personale stile fatto di singolari effetti luministici e di arditi accostamenti cromatici.
Capace di elaborare una sua poetica ispirata da coscienza religiosa angosciata e radicale, ossessionata dalla idea del peccato e dalla idea di un mondo mostruoso che si annida nei nascosti recessi dell'animo umano.
Rispetto ad esse la sola salvezza è la grazia di quel Cristo, orribilmente martoriato dagli uomini, che lui ha più volte raffigurato.
In questo senso, si può affermare che Grünewald, attraverso la violenta descrizione del supplizio e della disarticolazione del corpo di Cristo, seppe più di altri cogliere la inquietudine religiosa del suo tempo.
Grünewald fu " fu uno straordinario visionario..., seducente e selvaggio, teologico e barbaro insieme, che si afferma tra i pittori religiosi, sotto tutti gli aspetti, come unico".
In questo senso, si può affermare che Grünewald, attraverso la violenta descrizione del supplizio e della disarticolazione del corpo di Cristo, seppe più di altri cogliere la inquietudine religiosa del suo tempo.
Grünewald fu " fu uno straordinario visionario..., seducente e selvaggio, teologico e barbaro insieme, che si afferma tra i pittori religiosi, sotto tutti gli aspetti, come unico".
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