A lui si deve il primo trattato sulla perfezione cristiana, il «De virginitate».
Nato intorno al 335, a differenza del fratello Basilio, futuro vescovo di Cesarea, inizialmente non scelse la vita monastica ma gli studi di filosofia e retorica.
Fu solo dopo aver insegnato per anni che raggiunse Basilio ad Annesi, sulle rive dell'Iris, dove si era ritirato insieme a Gregorio di Nazianzo.
Quando Basilio fu eletto alla sede arcivescovile di Cesarea, volle i suoi due compagni come vescovi a Nissa e a Sasima.
Nella sua sede episcopale Gregorio dovette affrontare non poche difficoltà: accuse mossegli dagli ariani lo portarono nel 376 all'esilio.
Quando si scoprì che le accuse erano false venne reintegrato nella sua sede episcopale.
Nel 381 i padri che con lui parteciparono al Concilio Costantinopolitano I lo definirono «colonna dell'ortodossia».
Morì intorno al 395.
Platonico ed origeniano, ricco di dottrina biblica, fu tra i massimi ispiraratori della teologia cristiana orientale.
Scrisse: Grande discorso catechetico, Sulla formazione dell'uomo, Vita di Mosè: grande opera di mistica cristiana.
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