Ben tre Comuni in Italia portano il suo nome, e tanti altri lo venerano come santo patrono.
San Sebastiano fu sepolto nelle catacombe che ne hanno preso il nome.
Il suo martirio avvenne sotto Diocleziano.
Secondo i racconti della sua vita sarebbe stato un cavaliere valsosi dell'amicizia con l'imperatore per recare soccorso ai cristiani incarcerati e condotti al supplizio.
Avrebbe fatto anche opera missionaria convertendo soldati e prigionieri.
Il governatore di Roma, Cromazio, e suo figlio Tiburzio, da lui convertiti, avrebbero affrontato il martirio.
Tutto ciò non poteva passare inosservato a corte, tanto che Diocleziano stesso convocò Sebastiano.
Inizialmente si appellò all'antica amicizia: «Ti avevo aperto le porte del mio palazzo e spianato la strada per una promettente carriera e tu attentavi alla mia salute».
Poi passò alle minacce e infine alla condanna.
Venne legato al tronco di un albero, in aperta campagna, e saettato da alcuni commilitoni.
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